DEMON Gate 52 (Bussolengo,
VR) 24/04/2005
È
difficile parlare senza emozionarsi dei Demon, una band che
nel lontano 1982 pubblicò The Unespected Guest entrando di
diritto nel gruppo delle band inglesi che hanno costituito la
New Wave Of British Heavy Metal, specie se i loro primi dischi
hanno campeggiato a lungo sul piatto dello stereo senza che ci
fosse mai stata però l'occasione di ascoltarle dal vivo; non è
un caso quindi se sono proprio le canzoni tratte da questo
disco a riscuotere maggior successo al Gate 52. Il pubblico
infatti è prevalentemente composto di 'Defenders' sulla
trentina passata che vuole ascoltare proprio brani come "Don't
Break The Circe" o "Sign Of A Madman" ed il cantante Dave Hill
è perfettamente cosciente di questo ed è subito pronto a
rassicurare l'audience affermando che, tolti un paio di brani
dal nuovo disco, la scaletta sarà incentrata sui vecchi
successi. Già, Dave Hill, un cantante che in passato si
divertiva a cambiare aspetto tra un brano e l'altro e che per
anni non ha voluto farsi ritrarre sulle copertine degli album,
questa volta sul palco del Gate 52 si è presentato senza
troppi fronzoli: vestito di nero con un bel cappellino, ma ha
regalato al non troppo numeroso pubblico una performance
strepitosa sia vocalmente che per quanto riguarda la presenza
scenica, sciorinando una mimica facciale degna del più
consumato attore di teatro. Il concerto inizia come l'album
d'esordio: "Full Moon", "Night Of The Demon" ed "Into The
Nightmare", per poi attingere brani da The Plague che con il
passare degli anni acquista sempre più fascino: "The Plague" e
"Blackheath part 1 & 2" non solo sono delle ottime song ma
dal vivo acquistano potenza e regalità impensabili. A seguire
due nuovi brani dell'imminente nuova uscita prevista per la
metà di maggio che si attestano sulla qualità delle ultime
produzioni della band. Il concerto a questo punto si concede
un momento di pausa con la prima parte della epica
"Remembrance Day" tratta da Taking The World By Storm, il loro
più bel disco degli anni '80, per poi tornare al hard 'n'
heavy della già citata "Sign Of A Madman" ed a "Life On The
Wire". Il pubblico non è ancora sazio ed ecco che Dave Hill
presenta il classico "Don't Break The Circle" e "No More Hell
On Earth" da Hold On To The Dream chiudendo così un gran bel
concerto. Menzione di merito per i Dark Quarterer di Gianni
Nepi che con il loro heavy-doom ricco di sfumature progressive
hanno dato prova di potenza ed energia ed hanno dimostrato,
come se ce ne fosse ancora bisogno, che di band veramente
valide in Italia ce ne sono, basta dar loro una reale chance.
Setlist
• Full Moon (intro) • Night Of The Demon
• Into The Nightmare • The Plague
• Blackheath 1 & 2 • Standing On The
Edge • Live Again • Remembrance Day
• Sign Of A Madman • Life On The Wire
• Don't Break The Circle • No More Hell On
Earth
27-04-2005 Jacopo
Meille
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